Itinerários no processo de educar na infância: diálogos entre pedagogias

Abstract

Questa tesi indaga su come artefatti pedagogici diano origine a diversi modi di orientare il processo di educazione dei piccoli bambini, qualificando le pratiche pedagogiche dalle esperienze quotidiane dei servizi educativi di asili nido e scuole dell'infanzia nella Regione della Toscana – Itália. Con l'intenzione di cercare contributi su questo tema, l’argomento viene giustificato dal considerare il crescente inserimento di bambini nel contesto scolastico, poiché, attualmente, in Brasile, vengono discusse nuove vie per l’impianto del programma di studi, la ristrutturazione degli spazi, tempi di routine e relazioni a scuola ell'educazione della prima infanzia. In questo modo, le esperienze di questa ricerca permeano studi sul sistema pubblico integrato della Regione Toscana, in Italia, dove vengono promossi un investimento intenso ed il coinvolgimento nella qualità educativa dei bambini, sostenendo l'impegno di diverse entità di gestione. Sono stati usati come riferimento, tra l’altro, gli studi di Barbosa (2006); Bondioli (2006); Catarsi (2014; 2017); Dewey (1959, 1971, 1980); Edwards; Gandini; Forman (2016); Fortunati (2014; 2016); Galardini (2003; 2010; 2012; 2015; 2017); Pagni (2016); Rinaldi (2016); e Terlizzi (2014). Da questa prospettiva, la ricerca assume un approccio qualitativo. Da questi elementi metodologici e teorici, la tesi è legata, nel campo empirico, alla realtà educativa italiana, seguendo i principi della ricerca descrittiva nel contesto scolastico dei bambini piccoli, ed utilizzando diversi strumenti accanto alle tre coordinatrici pedagogici (pedagogisti) delle città italiane di Empoli, Lucca e Pistoia: ricerca bibliografica, diario di campo, interviste, filmati e racconti. Da ciò emergono gli Artefatti Pedagogici, che sono teorie che nascono da questo processo vissuto nel corso della ricerca, con riferimento a capire come i principi pedagogici possono essere condivisi, discussi e organizzati nella vita scolastica dei bambini piccoli, contribuendo a qualificare il processo di attenzione ai bambini. Questo itinerario nomina le due categorie da presentare in questa discussione tra le Pedagogie degli Inizi e Pedagogie delle Continuità, cioè di conoscere come è eseguita la pedagogia dei servizi pubblici e come sono organizzati gli ambienti educativi per la prima infanzia. Gli artefatti pedagogici indicano questi servizi e dimostrano che la qualità del contesto educativo è dovuta all'azione diretta in conformità alle leggi, decreti e costante monitoraggio dell’insegnamento, in modo che i metodi della scuola rendano il bambino un vero protagonista dell'ambiente scolastico. In tal modo, il coordinatore pedagogico e gli educatori hanno diverse attribuzioni amministrative e pedagogiche nella vita quotidiana alle scuole di istruzione primaria, ed entrambi promuovono e coltivano la qualità dei servizi di educazione della prima infanzia nella comunità. I progetti, in cambio, sottolineano come saper ascoltare, parlare, rispettare il bambino; la cultura degli spazi, dei tempi e delle relazioni dona priorità a renderli organizzati, incoraggiarli, esprimendo valori, pensieri ed il proprio linguaggio, in modo comunicativo, relazionale e cognitivo; oltre a dare particolare importanza all'organizzazione del tempo – la routine – e al rapporto con le famiglie nella vita scolastica quotidiana; e alla documentazione pedagogica versata come costruzione di conoscenza e riflessione, rendendo così l'apprendimento visibile. Perciò, dare visibilità agli artefatti pedagogici nella vita quotidiana dei bambini è pensare alla proposizione di possibili azioni da esplorare, creare e scoprire per dare un senso plurale alla scuola, al fine di qualificare le pratiche pedagogiche.